Studio Carlo Solimena

Psicologia - Psicoterapia - Sessuologia Clinica

| Parafilie

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Le parafilie,dal greco parà (vicino) filia (amore), sono considerate deviazioni sessuali poiché originate da difficoltà nel vivere l'eccitamento con modalità normali. Le manifestazioni valutate come deviazioni sessuali o perversioni, devono essere riscontrate nella stessa persona in un arco di tempo continuativo di almeno sei mesi. Le parafilie più comuni, qui in esame sono: l'esibizionismo, il voyerismo, il frutterismo, il sadismo, il masochismo, la pedofilia, le telefonate oscene, il feticismo, il travestitismo, l'iper sessualità o sexual addiction. Disturbi di genere: il transessualismo


Le persone affette da questo disturbo non cercano il contatto fisico con l'altro/a e non esprimono segnali di aggressività e violenza. L'impulso sessuale e l'eccitamento si attua unicamente con l'esibizione dei propri genitali ad un estraneo.
La parola voyer viene dal verbo francese voir (guardare), si indica con il voyerismo l'attività di 'spiare', come mezzo preferito per provocare il proprio eccitamento. Il soddisfacimento avviene mediante l'autoerotismo. L'impulso sessuale viene attivato dalla vista di estranei nudi o osservati mentre hanno rapporti sessuali.
Dal francese frotteur (colui che sfrega),il frutterismo comporta: il toccare o lo strofinare i propri genitali con persone estranee, generalmente in luoghi affollati, mezzi di trasporti pubblici. Questa parafilia fa il suo esordio nell'adolescenza attorno ai 15 anni e può protrarsi fino ai 25 per poi diminuire. A differenza dell'esibizionista, il frutterista non vuole 'mostrare' il suo membro ma farlo 'sentire'.
I soggetti affetti da sadismo provano eccitamento sessuale nel causare sofferenza psichica e fisica al partner coinvolto. Le fantasie sessuali sadiche, durante l'atto sessuale, implicano il controllo completo sul partner, che diventa vittima, quindi (le fantasie) non possono essere anticipate. In tal caso la vittima potrebbe sfuggire o rimanere terrorizzata, così da innescare comportamenti sadici ancora più violenti. Se il partner è consensiente si può innescare quella complicità chiamata sado-masochismo. La tendenza a ripetere l'aggressione comporta la propensione alla dipendenza e all'inferiorità, rende così tali soggetti vulnerabili. I comportamenti sadici possono condurre: a bendare, percuotere, imprigionare, frustare torturare la vittima fino ad ucciderla. Si distinguono varie forme cliniche di sadismo, dalle più leggere quali il sadismo nevrotico; il sadismo 'pervertito' esercitato su bambini, omosessuali, animali che ha prevalentemente caratteristiche antisociali; il sadismo criminale il cui comportamento sembra mosso più da cattiveria e amoralità che da tendenze sessuali.
Nel masochismo sessuale il piacere è legato al dolore fisico, pertanto il soggetto è in condizione di provare l'eccitamento solo subendo una qualche violenza o una sofferenza fisica. Il masochismo può variare da forme leggere a forme estreme. Nelle forme lievi le azioni simboliche per raggiungere l'eccitamento quali: essere sculacciati, schiaffeggiati, legati o sopraffatti dall'altro, sono messe in atto con prudenza da un partner consenziente. Nelle forme estreme quali: il semi strangolamento, farsi calpestare, scosse elettriche, ferite da taglio, punture, perforazioni; nonché vari tipi di umiliazioni morali quali: farsi urinare e defecare addosso, essere insultato, per il masochista diventa difficile trovare partner consenzienti a meno che non siano sadici. Da qui quella complicità che chiamiamo sado-masochismo. Le fantasie masochiste si presentano già in adolescenza e il disturbo tende a cronicizzare in età adulta, nel ripetere gli stessi atti nel tempo. La diagnosi di masochismo sessuale si esplicita quando il soggetto è coscientemente a disagio a causa di quelle fantasie o se le ha realizzate.
La pedofilia è un disturbo in cui l'adulto, in genere eterosessuale, prova attrazione sessuale verso bambini di entrambi i sessi. I comportamenti pedofili vanno da spogliare e guardare il bambino/a, avere rapporti parziali oppure completi con forme gravi di ricatto e violenza. Questi comportamenti creano disagio psichico al soggetto e tendono a compromettere l'ambito sociale e lavorativo spingendoli verso l'isolamento. Le attenzioni sono rivolte verso bambini/e sconosciuti, ma accadono anche in ambito familiare da parte di un genitore o un parente con pressioni psicologiche e minacce per spaventare il bambino/a. La maggior parte dei pedofili sono stati a loro volta violentati quando erano bambini e non hanno avuto la possibilità di elaborare questo trauma.
Le telefonate oscene, in genere, sono fatte da uomini adulti con evidenti difficoltà a relazionarsi con le donne. L'anonimato e la relativa sicurezza garantita dal telefono, permettono al soggetto un'esperienza masturbatoria con fantasie di idealizzazione dell'atto sessuale e della donna consenziente dall'altra parte. Nel tempo di internet e delle nuove tecnologie esistono siti e società che favoriscono con speciali tariffe questo genere di telefonate.
Le persone che manifestano questo disturbo vivono fantasie e impulsi sessuali di eccitamento per mezzo di oggetti inanimati (feticci) quali: scarpe, calze, reggicalze, mutandine, reggiseni, stivali, guanti; oppure materiale di cui è fatto un oggetto: pelle pelliccia, seta etc. Il feticista tiene in mano uno di questi oggetti mentre si masturba, oppure chiede al partner di indossarlo durante il rapporto. A volte il partner stesso può impersonare il feticcio indossando la divisa da: magistrato, poliziotto, infermiera, suora. In genere il feticcio può aver avuto un significato particolare nell'infanzia, ma l'inizio del manifestarsi del problema avviene in adolescenza. Nel trattamento psicoterapico si parte dalla distinzione tra feticismo diretto o indiretto. La difficoltà, come in tutte le perversioni, è la percezione del sintomo (egosintonico), vissuto non come disturbo ma come mera preferenza sessuale.
Nel travestitismo o feticismo da travestimento i soggetti provano eccitazione se indossano vestiti femminili. L'atto del travestimento avviene in condizione di solitudine spesso preceduta da esibizione in pubblico, locali, discoteche, in strada di notte ed è sempre accompagnata da attività autoerotica . L'orientamento sessuale del travestito è prevalentemente eterosessuale ma non disdegna rapporti omosessuali occasionali.
Le persone con impulsi sessuali particolarmente forti da non essere mai soddisfatti, nonostante ripetuti rapporti, si definiscono ipersessuate. Questa condizione viene chiamata nella donna 'ninfomania', nell'uomo 'satiriasi' o 'dongiovannismo', ciò vale anche per l'omosessualità. L'ipersessualità è una vera e propria dipendenza, un bisogno insaziabile che tende ad interferire con la vita quotidiana. Il sesso diventa impersonale e non implica nessun coinvolgimento emotivo. Questa modalità si va a legare con la componente ossessiva-compulsiva. In pratica sono attive due modalità comportamentali: la prima legata al piacere, nel caso della dipendenza; la seconda di diminuzione della tensione ansiogena e il malessere conseguente con il comportamento ossessivo-compulsivo. C'è una perdita di controllo sulle proprie modalità di relazione, come nelle altre dipendenze (tossicomania,alcolismo, obesità psicogena, cleptomania). Al brivido trasgressivo viene sacrificato 'il principio di realtà' a quello del 'piacere', ne consegue sensi di colpa, rimorsi, seguiti dalla tendenza inconscia all'autopunizione e il rischio costante delle malattie veneree. Si crea così un circolo vizioso con l'alternarsi di trasgressione e senso di colpa. Questo disturbo, come la maggior parte delle parafilie, qui prese in esame, contemplano nell'ambito della cura psicoterapica, l'apporto psico-farmacologico soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento.



| Disturbi dell'identità di genere

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Il transessualismo fa riferimento a individui la cui identità sessuale e psicologica non concorda con l'aspetto dei propri genitali e delle caratteristiche sessuali secondarie. Tali persone tendono ad assumere comportamenti, abitudini e atteggiamenti dell'altro sesso. Il transessuale maschio vorrebbe vivere come una donna e si sente tale pur avendo tutte le caratteristiche biologiche maschili. Così all'inverso la transessuale donna desidera avere un'anatomia da maschio e sente una vera e propria estraneità verso il suo corpo. In molti casi la repulsione verso i rispettivi genitali porta al punto di sottoporsi ad interventi chirurgici e ormonali per assumere anche le sembianze genitali del sesso opposto. Alla base di questo disturbo vi sono problematiche legate al mancato riconoscimento dell'identità di genere.